Published on Maggio 25th, 2022 | Agostino Colla
0Intervista a Luca Sossou
Intervista a Luca Sossou, giovane coltivatore, fatta a Gorizia nel suo campo in via dei Grabizio in data 20 gennaio 2022.
Io: Ciao Luca! Quanti anni hai?
Luca: Trenta, quasi trentuno.
Io: Da quanti anni coltivi la terra?
Luca: Da una decina di anni, circa…
Io: Da chi o dove hai imparato a coltivare la terra?
Luca: Ho frequentato l’Istituto Tecnico G. Brignoli di Gradisca d’Isonzo e dopo ho imparato con mio nonno prima e adesso con mio papà. Ho rilevato l’azienda del nonno. Un po’ ho imparato da lui e un po’ mi sono arrangiato io.
Io: Questa scuola agraria a Gradisca d’Isonzo quanti anni dura e quali sono le materie che si insegnano in
questa scuola? (Per chi volesse approfondire, ecco l’indirizzo web della scuola agraria di Gradisca d’Isonzo: http://brignoli.goiss.it/
Luca: La scuola dura cinque anni. Si insegnano cose generali, con più enfasi sulla chimica, coltivazioni, zootecnia, chimica del latte, chimica del vino, chimica del terreno, analisi di laboratorio, agronomia, inglese per l’agricoltura. Ci sono due indirizzi, uno specifico, che ti insegna a gestire un’azienda agricola. La mission dell’Istituto agrario di Gradisca è quello di formare giovani tecnici preparati ed aperti alla rapida evoluzione dell’agricoltura.
Io: Ti sei trovato bene in questa scuola?
Luca: Si, si!
Io: Quanti ettari di terreno coltivi, Luca?
Luca: Di orticolo circa un ettaro abbondante, senza contare il radicchio canarino e la rosa di Gorizia. Solo quello sono 6000 metri, un po’ di più di mezzo ettaro, ma viene coltivato solo una volta all’anno.
Io: Lavori da solo o c’è qualcuno che ti aiuta?
Luca: C’è mio papà che mi aiuta e se ho bisogno ci sono anche i miei due fratelli. Poi con la rosa di Gorizia ci sono dei volontari che vengono a darmi una mano.
Io: Dove compri le piantine? Hai solo un fornitore o ne hai più di uno?
Luca: Alcune piantine le compro al Consorzio Agrario qui a Gorizia in via Terza Armata
(https://www.consorzioagrariofvg.it/filiali/). La maggior parte delle piantine compravo in provincia di Udine. Quest’anno ho dovuto spostarmi nei paraggi di Venezia, perché il vivaio di Udine ha deciso di non produrre più piantine da orto e ho dovuto cambiare fornitore. In genere i vivai più grandi sono situati in provincia di Udine. Se non si trovano piantine da orto in Friuli, bisogna spostarsi in Veneto. Infatti
quest’anno ho iniziato a lavorare col Veneto.
Io: La tua azienda ha risentito della crisi dovuta dall’avvento del COVID 19?
Luca: Si, molto, ma in positivo!
Io: Vero???
Luca: Si, si! Con il fatto che i ristoranti erano chiusi e le persone stavano a casa, compravano più verdura da preparare a casa. La gente ha imparato a mangiare meglio e c’è stato un aumento di afflusso al mercato coperto di Gorizia dove io e altri coltivatori vendiamo i nostri prodotti. C’è stato un aumento di almeno del 30%.
Io: Ma tu non vendi solo al mercato, Luca? I tuoi ortaggi li vendi anche ai ristoranti?
Luca: No, no, io vendo la mia roba solo al mercato. Mi basta!
Io: Qual è la coltura che ti da più soddisfazioni?
Luca: I pomodori! Perché i pomodori sono una delle poche cose che me le faccio da solo. Ho una varietà di pomodoro cuore di bue che coltivava mio nonno e che ho continuato a tenere e poi ovviamente il radicchio canarino e la rosa di Gorizia. Con la rosa di Gorizia c’è tanto lavoro, ma c’è tanta soddisfazione, sia economica che visiva. Se la rosa viene bella, la gente la compra ed è una soddisfazione. Anche quest’anno si sta vendendo molto bene! Sia la rosa di Gorizia che il radicchio canarino.
Io: Che differenza c’è tra la rosa di Gorizia e il radicchio canarino?
Luca: La rosa di Gorizia è rossa, mentre il radicchio canarino è giallo. Stessa coltivazione, seme diverso, stessa lavorazione, gusto diverso. Sono piante gemelle!
Io: Quando raccogli la rosa di Gorizia e il radicchio canarino hai un luogo dove metterli per la lavorazione successiva?
Luca: Si, certo! Uso la vecchia stalla che è stata di mio nonno che è stata rimessa a posto. Ci ho messo una stufa, al buio, delle vasche riempite di terriccio normale che compro al Consorzio, le colture devono stare al buio e al caldo, e il terriccio deve essere umido al punto giusto affinché il radicchio non marcisca. Dopo la raccolta nel campo il radicchio viene deposto in queste vasche per dieci, quindici giorni – dipende dal tempo – poi viene tirato fuori dalle vasche, viene ripulito e portato al mercato per essere venduto. Dopo essere stato per dieci, quindici giorno al buio, il radicchio si schiarisce. Il canarino da giallo diventa bianco, mentre la rosa di Gorizia da rosso scuro diventa rosso chiaro.
Io: Raccontami dei pomodori: quante piantine di pomodoro pianti di solito?
Luca: Non tantissime, perché il pomodoro è una pianta che produce durante tutta l’estate. Metto giù 140, 150 piantine comprate nel Consorzio e 250 dei miei cuori di bue. Poi, quando iniziano i cuori di bue, lascio andare i pomodori che pianto prima. Li raccolgo e li uso per fare la salsa.
Io: Salsa che poi vendi?
Luca: No, scherzi! Bisogna avere l’etichetta, ci sono molti controlli. C’è il problema dei batteri, del botulino. La salsa è solo per la famiglia!ù
Io: Luca, mi raccontavi che semini un tuo porro autoctono. E’ vero?
Luca: Si, certo! Ogni anno circa 4000 piantine! Una volta non mi piaceva, perché dovevo stare con la schiena piegata per mettere giù il porro, poi si sono inventanti il “bazooka”(tra piantatore) che ti permette di piantare circa 700 piantine in un’ora. Devi essere in due, perché uno tiene il marchingegno e il secondo infila le piantine nel “bazooka” trapiantatore. Quando prendi la mano la cosa va velocemente!
Io: Segui i cicli della luna nella coltivazione?
Luca: No! Seguivo una volta. Considera che una volta, quando c’era mio nonno, veniva tutto seminato. Poi ho deciso di non seminare più e di acquistare le piantine. Vado a comprare la piantina e la pianto! Non
guardo la luna. Ho visto che non cambia niente!Un anno, col radicchio abbiamo sbagliato di seminare, ma il radicchio è venuto su da Dio e quindi da quella volta non guardo più la luna. E’ più importante che ci sia la pioggia. Tanti miei colleghi coltivatori che hanno aspettato la luna buona, quell’anno non hanno avuto niente! Io sono andato tra due piogge, con la luna peggiore che ci poteva essere e io ero l’unico che aveva il radicchio. Loro non avevano niente! Da quella volta li, mio papà ha detto: “Quando piove, si va nel campo e si semina!” Da quando compro le piantine, ogni volta che le metto in terra, vengono su bene, a prescindere dalla luna. Se parti dal seme, c’è più rischio che la piantina abbia più difficoltà di crescere, mentre se compri le piantine, vai sul sicuro! Può succedere che le piantine, dopo che le hai seminate, marciscono, mi è già successo con i finocchi. Partendo dalla semina e poi nel trapiantare le piantine in campo si ha una maggiore perdita che non comprare già la piantina bell’è fatta! In questo modo so di andare sul sicuro!
Io: Raccontami la tua giornata tipo in inverno!
Luca: Non potevi scegliere periodo peggiore… alzata 6, 6 e un quarto, caffettino, ci si lava i denti, si va giù, si comincia a pulire il radicchio (rosa di Gorizia)…
Io: Si va giù dove?
Luca: Li dove tengo la rosa di Gorizia. Pulisco il radicchio fino alle dieci e mezza, poi vado un attimo in campo, tiro su quello che ho: porri, cavoli, finocchi, radicchio, quello che c’è…alla veloce in mezz’oretta.
Dopo si torna a casa, si mangia, ci si lava e poi di nuovo tornare a pulire il radicchio fino a sera. Non faccio altro!
Io: E la sera a che ora finisci?
Luca: Tardi….finisco vero le otto di sera, perché il radicchio ti porta via un sacco di tempo per pulirlo. Bene o male, si pulisce circa 30 chili di radicchio al giorno.
Io: Pulisci da solo il radicchio?
Luca: Si, tutto da solo.
Io: E la giornata tipo in primavera, estate?
Luca: Li è più incasinato…bisogna raccogliere tanta roba. Ogni dieci giorni arriva il camion con le piantine che vanno piantate, vanno bagnate, bisogna seguirle….
Io: Quindi ti alzi alle cinque!
Luca: Si, alle cinque, cinque e un quarto.
Io: Quindi vai a dormire alle nove e mezza…
Luca: Nooo, vado anche a bere una biretta. Ma tanto in estate con il caldo mi sveglio presto. Poi faccio il riposino pomeridiano perché c’è troppo caldo per andare in campo! Di pomeriggio pulisco le verdure in un luogo fresco e poi verso sera ritorno in campo se c’è ancora qualcosa da raccogliere.
Io: La cosa ideale sarebbe trovare una fidanzata che lavora con te…
Luca: Non è facile trovarla. E’ vero che non ho mai cercato. Quella che ho non è mai venuta a darmi una mano, però le porto la roba ed è contenta, mi viene a trovare al mercato. Va bene così!
Io: Pianti ogni anno le stesse cose o cambi?
Luca: Benomale si!
Io: Che cosa pianti?
Luca: Diciamo che pianto la verdura che si trova normalmente sui banchi. Facciamo prima a dire cosa non pianto…
Io: Bene, allora che cosa non pianti, Luca?
Luca: Sedano, carote, prezzemolo. Sono le verdure più famose che non coltivo. Il resto, come ad esempio cicoria, bieta, finocchi, radicchi, erbette rosse, bianche, cavoli,melanzane, peperoni,pomodori, metto tutto!
Io: Perché non coltivi il sedano, le carote e il prezzemolo?
Luca: Perché non ha resa economica.
Io: Credevo fosse a causa del clima.
Luca: No, no, cresce, cresce anche qui. Diciamo che le carote hanno bisogno di un terreno sabbioso per crescere bene. Da noi la terra è troppo pesante. C’è tanto lavoro e quindi bisogna pensare di coltivare
ortaggi che portano guadagno.
Io: Le piante risentono del cambiamento climatico?
Luca: Sinceramente non lo so, perché quest’anno(2021) abbiamo avuto una stagione ultra secca. Abbiamo bagnato tanto il terreno. Nonostante la stagione secca, la resa è stata esponenziale anche quest’anno.
Bisogna stare dietro alle colture e bagnare se è troppo secco. Quest’anno c’era bellissima roba, soprattutto i pomodori! E’ andata bene, perché ha piovuto poco e per i pomodori va bene così! Però le zucchine hanno patito tanto! Anche il radicchio canarino ha patito molto quest’anno (2021). L’altro anno invece che ha piovuto, c’era un bel radicchio canarino, belle zucchine, i pomodori si, belli, ma molto pochi, non come quest’anno. Ci sono i pro e i contro!
Io: Hai notato che ci sono piante che non crescono più causa cambio climatico?
Luca: No! Quello che pianto, cresce! Una volta interrate, le piantine si arrangiano da sole. La roba viene su bene!
Io: Il tuo terreno è tutto in un luogo oppure in diversi luoghi?
Luca: E’ tutto nel goriziano. Sul terreno dietro a casa metto i pomodori perché se li metto qua sulla via trafficata non trovo più niente! Il grosso della coltivazione è qui sulla via Terza Armata, la rosa di Gorizia la tengo da un’altra parte. Comunque diciamo che i campi sono qui a Gorizia in un’area di un chilometro mezzo, più o meno!
Io: Produci anche il vino?
Luca: Si, per noi, a casa. Faccio il vino per i bisogni famigliari e basta.
Io: Che vino produci?
Luca: Bianco (Malvasia, Tocai, Chardonnay, Pinot bianco, RIesling) e rosso (Cabernet e Merlot).
Io: In che quantità?
Luca: 20,22 ettolitri. Dipende dall’annata!
Io: Usi pesticidi per le coltivazioni?
Luca: Essendo il terreno piccolo, per le erbe infestanti si fa a mano, o con zappette, o aratrini. Diserbanti e robe chimiche non uso mai! Per ciò che riguarda i pesticidi, qualcosina bisogna usare. Di solito uso prodotti biologici. Quando arrivano gli insetti bisogna correre ai ripari, altrimenti ti distruggono il raccolto. Un minimo bisogna fare!
Io: Come hai iniziato la tua attività, la tua passione per la terra, Luca?
Luca: Mio nonno un giorno mi ha detto “Da oggi Luca, tieni tu i soldi che incassiamo”, e quello è stato un input. Prima di allora, quando accompagnavo mio nonno al mercato a vendere, non venivo pagato, ma da quel giorno in poi le cose cambiarono! Io vedevo quest’attività come un lavoro: uno vale l’altro, però se piace è meglio! Poi, se c’è un buon ritorno economico, meglio ancora! E poi è un lavoro che mi da soddisfazione. Mi cimento in nuove coltivazioni. L’anno scorso ho piantato gli asparagi. Io vado a lavorare volentieri perché so che c’è un bel tornaconto!
Io: Usi il letame per le coltivazioni?
Luca: Stalattico, che è letami, si, ma in pallets. Lo compro al Consorzio. E’ pratico, sporca poco, ha la stessa resa del letame costa il giusto!
Io: Quali altre piante ti danno soddisfazione?
Luca: Gli asparagi! Vanno moltissimo, il terreno è buono per gli asparagi e penso che l’anno prossimo acquisterò altre 500 piantine! Vengono belli e buoni!
Io: Beh, questa zona è rinomata per la coltivazione degli asparagi! A Sant’Andrea ogni anno c’è la Festa degli asparagi…
Luca: Si, è vero! E’ una buona terra per questa coltivazione!
Io: In estate bagni il terreno, o ti affidi a ciò che arriva dal cielo?
Luca: Magari! Devo bagnare, altrimenti chiudo l’azienda! Soprattutto quando faccio il trapianto delle piccole piantine. Senza essere bagnate, morirebbero! Uso l’acqua dell’acquedotto. La centellino. Faccio
l’irrigazione a goccia, anche per risparmiare l’acqua.
Io: Sei contento di lavorare la terra? (la risposta di Luca è istantanea, secca e decisa)
Luca: Si!
Io: Ho notato che a Gorizia e dintorni ci sono molti terreni non coltivati. Tu consiglieresti ai giovani di iniziare l’attività di coltivatori della terra?
Luca: Eh, devono provare. Bisogna avere la pazienza, perché se il primo anno ti va male, ti può passare la voglia di continuare. Magari arriva la grandinata, la gelata che ti distrugge il raccolto e quindi ti demoralizzi. Intanto ti deve piacere. Se guardi solo all’aspetto economico, non basta!
Io: Per iniziare l’attività di agricoltore di quali attrezzi si necessita?
Luca: Se si inizia dal piccolo, forse può bastare un motocoltivatore. Però io ho avuto la fortuna di avere già tutti gli attrezzi a casa, avendo rilevato l’azienda dal nonno. Col il terreno che ho io, senza il trattore non si fa niente! Non basta il motocoltivatore.
Io: Ci sono molte tasse da pagare facendo il coltivatore?
Luca: Sei un po’ avvantaggiato con il regime speciale offerto agli agricoltori. Non si paga l’IVA.
Io: Chi segue la tua contabilità? Hai bisogno di un commercialista?
Luca: Mi segue tutto la Coldiretti.
Io: Ti trovi bene con la Coldiretti?
Luca: Si, si, abbastanza!
Io: La Coldiretti di Gorizia?
Luca: Si, quella in via Terza Armata!
Io: Come si inizia con quest’attività, Luca?
Luca: Per prima cosa devi aprire la partita IVA, ma alla Coldiretti ti dicono tutto quello che bisogna fare! Per guidare il trattore non so se bisogna fare qualche esame, avere il diploma…
Io: Tu fai parte di qualche associazione di Coltivatori?
Luca: Si, Associazione coltivatori Rosa di Gorizia, di cui sono vicepresidente. La presidentessa è una donna, coltivatrice come me. Abbiamo costituito quest’associazione per non farci portare via il marchio “Rosa di Gorizia”.
Io: Si può vivere decorosamente coltivando la terra? (Luca risponde in modo deciso):
Luca: Si! Io adesso ho comprato casa, ho il mutuo, ho un pochi di soldi da parte. In questo settore difficilmente hai la crisi. La gente ha bisogno di mangiare. A meno che non lavori male, è difficile che tu non riesca a vivere bene con questo lavoro. Io ho avuto i miei nonni che mia hanno aperto la strada con la bancarella al mercato. Il banco era già dei miei nonni. Con me il lavoro è più che raddoppiato.
Io: Hai dipendenti nella tua azienda?
Luca: No,no, mi aiutano i miei due fratelli e mio papà. Diciamo che se non ci fossero loro, dovrei assolutamente assumere qualcuno che mi aiuti. Diciamo che i contratti per gli aiutanti possono essere fatti anche saltuariamente, a seconda dei bisogni: contratti giornalieri, settimanali, mensili.
Io: Quindi tu consiglieresti ai giovani di iniziare quest’attività?
Luca: Si, se piace! Io mi ritengo fortunato, perché sono stato avvantaggiato, avendo avuto i nonni che avevano iniziato l’attività prima di me e praticamente ci sono cascato dentro naturalmente, anche se,
all’inizio non ero proprio molto entusiasta, ma man mano che il tempo passava e vedevo che il gioco vale la candela, me ne sono innamorato!
Io: Grazie Luca per l’intervista! Buona coltivazione dei tuoi campi!
Sara Hoban