Editoriale

Published on Marzo 12th, 2023 |   Agostino Colla

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Pietà l’è morta

di Dario Ledri

Dopo nove giorni costretti a dormire al Cara di Crotone su panchine di ferro, su materassi stesi a terra, senza lenzuola, con un unico bagno per 80 persone, i superstiti della tragedia di Cutro possono finalmente dormire in un letto, C’è voluta la denuncia della stampa nazionale per far intervenire il Ministero dell’Interno che ha disposto il trasferimento in alberghi della zona del “carico residuale “ (per dirla con Il linguaggio da questurino del Piantedosi) del caicco affondato a 200 metri dalla spiaggia.

Ma che Paese siamo? Piangiamo le vittime di una tragedia annunciata da Frontex con sette ore di anticipo, in cui chi poteva e doveva non ha fatto assolutamente nulla se non allertare la Guardia di Finanza per un operazione di polizia, e poi per nove giorni “accogliamo” i superstiti facendoli dormire per terra? C’è voluta la denuncia di un giornale per smuovere i “culi di pietra” del Ministero dell’Interno per predisporre un’accoglienza almeno civile? Ma dove era in questi nove (9) giorni il prefetto di Crotone, dove era la protezione civile locale, dove erano le istituzioni del luogo?

E tutto ciò avviene mentre il questurino Piantedosi si autoassolve in Parlamento, dove la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni evita di farsi vedere così come il coniglio Salvini, ministro delle Infrastrutture che avrebbe potuto far intervenire i mezzi ben più adatti della Guardia Costiera?

Il ministro Piantedosi, nella sua burocratica ricostruzione degli avvenimenti in Parlamento, non è stato capace di spendere una sola parola per esprimere vicinanza e dolore per le 72 vittime della strage. Non una parola di scuse per aver imputato alle vittime la responsabilità di aver affrontato un viaggio pericoloso, quasi fosse una colpa voler sfuggire dall’Afganistan dei Talebani affidandosi a scafisti mercanti di disperati.

Questa vergognosa esibizione in Parlamento è stata condivisa e supportata da applausi scroscianti da tutto la destra-centro di Governo. Esattamente come oltre un decennio addietro aveva avallato la tesi che Ruby Rubacuori era la nipote di Mubarak, anche con il voto di Giorgia Meloni e Ignazio La Russa.

Per dirla con una vergognosa e sguaiata battuta di Vittorio Feltri, uomo di destra, a commento di questa tragedia: “Partire è un po’ morire, state a casa vostra”. Ma è questa destra che è sguaiata e vergognosa.


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