Published on Giugno 10th, 2023 | Agostino Colla
0Parole senza vergogna
di Dario Ledri
Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio, ha definito “pizzo di Stato” le tasse che piccoli commercianti e lavoratori autonomi in genere dovrebbero annualmente pagare. Dico “dovrebbero” perché queste categorie – in larga maggioranza – si guardano bene dal farlo, tant’è che sanno bene come aggirare il “pizzo” e concorrono in misura determinante ad una evasione che oggi sfiora i 100 miliardi all’anno.
Di contro, lavoratori dipendenti e pensionati ogni mese si vedono sfilare dalle loro buste paga quello che – con il metro usato della Meloni – definirei il frutto di una “rapina a mano armata” da parte dello Stato a cui nessuno può sfuggire. Qualcuno provocatoriamente ha suggerito al governo di destra di togliere al lavoro dipendente e pensionati il sostituto di imposta e poi, quando il buco raggiungerà i 200 miliardi, provveda Meloni e la sua “destra sociale”.
A onor del vero l’attuale Presidente del Consiglio è stata preceduta, nella sua battaglia contro le tasse a carico di commercianti e lavoro autonomo, da quel pregiudicato che è stato Silvio Berlusconi, condannato in via definitiva per frode fiscale, falso in bilancio e appropriazione indebita a 4 anni di reclusione, quando incitava a “non mettere le mani nelle tasche degli italiani”. Espressione ignobile ma all’acqua di rose se confrontata con quella di Meloni. “Pizzo di Stato” come dice la borgatara della Garbatella accostando lo Stato Italiano, quello a cui ha giurato fedeltà sulla Costituzione antifascista, alla mafia che ha trucidato Falcone e Borsellino. Parole senza vergogna pur di compiacere il suo elettorato, parole ignobili per una Presidente del Consiglio a cui non c’è stata una reazione adeguata. Mi chiedo cosa aspetta il centrosinistra, o quel che di esso resta, e il sindacato nel suo complesso (Cisl batti un colpo!) a dare una risposta adeguata a questa destra eversiva che mina i fondamenti della democrazia fiscale.
I parassiti sociali che non pagano le tasse (pardon, il pizzo) godono comunque della sanità pubblica (almeno di quel che ne resta), della scuola pubblica e di tutti gli altri servizi sociali sopravvanzando spesso nelle specifiche graduatorie chi le tasse le paga.
Eppure … eppure nessuno si muove. Solite parole di circostanza, sottili distinguo cautele tattiche, vergognosi ammiccamenti dal Terzo Polo mentre la Destra gongola con i suoi fogliacci quotidiani. Allora, cara Schlein, batti un colpo, fai quello che sei stata chiamata a fare, metti in riga chi nel partito recita fuori dal coro e rispondi colpo su colpo alle parole vergognose e ignobli di Giorgia Meloni.