Published on Giugno 14th, 2021 | Agostino Colla
0Via del San Gabriele: La “via goriziana al socialismo”
Dario Stasi
La via del San Gabriele, che a Gorizia porta direttamente a Nova Gorica, è sempre stata un problema per i nostri amministratori comunali e per molti goriziani.
Negli anni della guerra fredda il confine segnato dal filo spinato tagliava quella strada e impediva di accedere a un altro mondo, di cui poco si parlava. Era troppo diverso, troppo vicino. Faceva impressione se non paura.
Nel 1955 l’accordo di Udine introdusse la propustnica e le cose cominciarono a cambiare. Si poteva andare oltre la Casa Rossa, a Salcano o a San Pietro con quel semplice documento, in automobile, a piedi o in bicicletta, quattro volte al mese. Ma non a Nova Gorica, non per la strada che portava direttamente alla nuova città oltreconfine. Troppo imbarazzante, quella realtà. Prima col filo spinato, poi con una rete metallica, la via del San Gabriele era sempre chiusa, sbarrata.
Noi giovani di belle speranze nel PCI del tempo la chiamavamo per scherzo la via goriziana al socialismo (“la via italiana al socialismo” era il tema sempre dibattuto nel partito per tentare di sganciarsi dall’abbraccio dell’URSS). E in quegli anni il PCI aprì una sezione proprio in via San Gabriele, a pochi metri dal confine.
Nel 1971 il Giro d’Italia per la prima volta sconfinò in Slovenia. Per rientrare in Italia gli organizzatori chiesero di rimuovere la rete di confine proprio in via del San Gabriele. Beninteso, gli organizzatori del Giro, non il comune di Gorizia. E dopo il passaggio dei ciclisti la via venne di nuovo sbarrata. Intanto Nova Gorica pian piano cresceva e oltre la rete di confine in via San Gabriele si potevano intravvedere i nuovi edifici, anche alti, anche un “grattacielo”.
Poi, negli anni che seguirono, con il nuovo clima derivato dagli accordi di Osimo fra Italia e Jugoslavia, la rete fu tolta e venne creato un valico anche lì, in via San Gabriele. Ma solo pedonale. Perchè diventi un valico vero, come gli altri in città, bisognerà aspettare ancora molto tempo. Cade il muro di Berlino, c’è quindi la fine dell’URSS e della Jugoslavia. La Slovenia entra nell’UE nel 2004. Ma non basta. Si deve arrivare al trattato di Schengen e nel dicembre del 2007 finalmente il valico di via San Gabriele diventa pienamente transitabile, come gli altri valichi in città.
Oggi all’ingresso di via San Gabriele c’è una bella rotonda, aiuole spartitraffico, fiori, piste ciclabili. A Natale arrivano persino le luminarie. Ci sono segnalazioni e una dozzina di cartelli stradali che indicano svariate direzioni, anche per chi viene da via Corsica. Manca vistosamente però, ancora, un cartello stradale che indichi la direzione più importante: Nova Gorica.
Sbadataggine? Incuria? Non credo. E’ semplicemente un retaggio del problema di cui sopra. Problema evidentemente ancora non risolto.